lunedì 10 giugno 2019

Una finestra per lavare il cervello


Mai sentito parlare della "Finestra di Overton"? Se ne parla dettagliatamente qui, ma per riassumere possiamo dire che si tratta di uno schema di comunicazione, di persuasione e manipolazione delle masse secondo una serie di passaggi successivi, sei in tutto (li trovate elencati nell'immagine d'apertura) che consentono, con un martellamento costante dell'informazione, di passare da una condizione di rifiuto totale di un'idea, alla sua completa accettazione e relativa legalizzazione. Può valere per l'accettazione del diverso quanto per il rifiuto di esso. E tutto questo, come si spiega nell'articolo, "senza forzature, senza violenza fisica, la violenza, semmai, è subdola, riguarda la mente e le coscienze dell’umanità. Tutto questo trasbordo ideologico inavvertito, può essere attuato perché viviamo in una società che crede ciecamente a tutto ciò che proviene dai media, una società pronta, imbevuta di relativismo etico e che è ormai priva di valori non negoziabili."

Nell'articolo linkato si dice anche che "uno dei trucchi previsti consiste nel cambiare nome a quel concetto, per farlo apparire da subito più bello”, per esempio chiamando "antropofilia" il cannibalismo! Esattamente quello che è successo (come abbiamo spiegato in modo esaustivo nel nostro "Democrazia davvero") con il sistema di governo basato sui "rappresentanti", perciò con tutta evidenza oligarchico ("governo di pochi") e instaurato da una "aristocrazia elettiva", come la chiamava Rousseau, che ne ha imposto l'adozione gridando contro la democrazia, che sarebbe stata perniciosa e inefficace (a dimostrarlo ci sono i testi dei "padri fondatori" delle repubbliche nate dopo le rivoluzioni americana e francese; trovate anche quelli sul nostro saggio). Però dire che il sistema era oligarchico ed elitario avrebbe potuto apparire sgradevole, così prendendo l'etichetta che Alexis de Tocqueville aveva attribuito (solo in piccolissima parte motivatamente) ai nascenti Stati Uniti d'America, l'hanno allargata all'intero sistema repubblicano parlamentare e per due secoli ci hanno fatto il lavaggio del cervello, convincendoci che quel sistema - nato in opposizione a qualsiasi ipotesi di democrazia, vale la pena ripeterlo - era la perfetta personificazione di quest'ultima.

Ora che le voci che smentiscono questa convinzione ormai radicata si stanno moltiplicando (Yves Sintomer, David Van Reybrouck, Luciano Canfora, Jacques Rancière, Massimo Fini...), a che punto siamo, secondo la Finestra di Overton, nel far passare la consapevolezza che il nostro sistema è oligarchico, che al posto di un'aristocrazia basata sulla nobiltà ci stanno imponendo da un paio di secoli quella basata sulle elezioni? Diremmo che siamo all'inizio della seconda fase: l'idea che all'attuale sistema di governo se ne possa sostituire uno basato su sorteggio e temporaneità degli incarichi, dove siano finalmente tutti i cittadini e le cittadine a governare a turno, al momento rientra nelle "idee radicali, vietate con qualche eccezione". Tocca a tutti noi lavorare quotidianamente per diffondere sempre più la nostra convinzione e farla arrivare al terzo passaggio, quello di una cosa "accettabile" che va oltre il divieto e poi ancora spostarla nel territorio delle idee "sensate, razionalmente difendibili". Non è un compito facile, perché la "grande informazione" (giornali e tivù) sono in mano ai burattinai delle aristocrazie elettive. Oggi c'è però la Rete (oltre alla diffusione libraria) che può fare da trasmettitore di pensiero.

Non stanchiamoci dunque mai di portare almeno su internet la nostra idea. Cominciando col condividere questo post.


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