domenica 1 aprile 2018

Non è democrazia

Sono sempre di più le voci che affermano con convinzione: "Questa non è democrazia!"
Carmelo Maria Durante ha usato questa frase come titolo di un suo snello saggio (pubblicato nel 2013) contro l'attuale sistema di potere e a favore di una REALE democrazia basata su sorteggio e temporaneità degli incarichi, che lui chiama "aleocrazia" o "democrazia aleatoria".


Durante smonta impietosamente il meccanismo della presunta democrazia rappresentativa basata su partiti ed elezioni. Comincia già dalla quarta di copertina: "La politica oggi non è l’attività di governo, ma l’arte di stare al governo. Teatro di giochi spesso incomprensibili ai più che però sono chiamati a eleggerne gli attori, con il solo fine di legittimarli."
E prosegue all'interno del libro: "C’è stato un tempo in cui applaudivo al voto, espressione di democrazia. C’è stato un tempo in cui difendevo il voto, considerandolo come ultimo baluardo della democrazia. C’è stato un tempo in cui propagandavo il voto consapevole sicuro che potesse cambiare le cose. In ogni tempo ho creduto al voto. Sbagliavo."


Continua con un paragone che attiene alla storia dell'arte:
"Nel 1928 il pittore surrealista Renè Magritte realizzò “La Trahison des images“, letteralmente “Il tradimento dell’immagine”, con il suo dipinto “Ceci n’est pas une pipe“, che tradotto vuol dire “Questa non è una pipa”, un olio su tela che raffigurava in modo molto realistico una pipa recante nella parte bassa una scritta con il titolo dell’opera. Alle critiche mosse, Magritte rispose: “La posso forse riempire? No, perché è solo una rappresentazione. Se invece avessi scritto ‘Questa è una pipa’ allora sì, avrei mentito”. Lo scopo del pittore belga era quello di spingere a una riflessione sul confine, non sempre chiaro, tra rappresentazione e realtà, giocando con la confusione che esse possono generare." Lo studioso aggiunge poi: "Ma cosa è davvero la democrazia? Ciò che oggi viene universalmente accettato con il nome di democrazia, corrisponde realmente a ciò che la democrazia dovrebbe rappresentare? Per poter rispondere a queste e altre domande, diventa necessario partire dalla comprensione dell’essenza della democrazia e dei suoi principi ispiratori, ripercorrendo ogni nozione di base, anche quelle più elementari e anche a costo di risultare leziosi, stucchevoli o, ancora, troppo accademici. Solo ripercorrendo questa strada apparentemente inutile, infatti, si potrà essere in grado di guardare serenamente e in piena coscienza a cosa è divenuto nella realtà il sogno democratico; e questa volta, a differenza della famosa pipa di Magritte, sarà la realtà che porterà ognuno a riconoscere che questa non è democrazia!”.

Durante dimostra, con riflessioni difficilmente confutabili (diverse da quelle fatte da David Van Reybrouck nel suo "Contro le elezioni" e da noi nel nostro "Democrazia davvero", ma approdanti allo stesso risultato), come alla base dell'attuale malfunzionamento della politica ci sia il sistema di governo basato su partiti ed elezioni, entrambi da eliminare. Il ragionamento del saggista prende in esame il paradosso di Condorcet, la votazione di Borda, il teorema dell'impossibilità di Arrow e la Teoria dei Giochi, giungendo alla convinzione che "la politica oggi non è l’arte di governare la società, ma l’arte di stare al governo." 

Quando si tratta di passare alle proposte per cambiare l'attuale sistema, Durante afferma che "la democrazia aleatoria è effettivamente realizzabile. Si può passare dalla modifica della singola costituzione alla universale accettazione di una forma di governo migliore e più garantista o ancora alla imposizione del modello proposto da parte dei cittadini con metodi assolutamente legittimi, anche laddove non si riesca ad agire strutturalmente."
L'idea dello studioso è quella di affidare il compito di traghettarci al nuovo sistema a "un soggetto politico capace di agire subito in regime di democrazia aleatoria, una volta accertate le caratteristiche necessarie a un soggetto di tale tipo." In parole povere, di fondare un partito che, una volta arrivato al potere, cambi la costituzione in senso realmente democratico. Questa ipotesi era stata presa in considerazione dal nostro Toninelli già più di due lustri fa quando aveva iniziato a riflettere nel suo blog sul problema e sulla possibilità di sostituire il sorteggio alle elezioni, ma successivamente scartata quando l'analisi era andata avanti grazie all'incontro con Maila Nosiglia che aveva portato prima alla realizzazione di un nuovo blog e di un opuscolo in pdf (nel quale, come Durante, proponevamo di attuare il cambiamento mantenendo le attuali istituzioni: Parlamento, Consiglio dei Ministri ecc.) e infine, dopo l'illuminante lettura del succitato saggio di Van Reybrouck, al nostro saggio e a questo blog che auspicano invece una completa ristrutturazione dell'architettura istituzionale come qui esemplificato.



Trovate il saggio di Durante (qui sopra nella foto) sui principali siti librari online o, gratuitamente, sul sito dell'autore. Anche se le sue conclusioni ci sembrano perfettibili, le sue riflessioni sono comunque molto interessanti e utili per dimostrare, anche seguendo un percorso diverso da quello da noi seguito, che "questa non è una democrazia".


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