DEMOCRAZIA DAVVERO
domenica 6 ottobre 2024
La Democrazia a tempo di Foxtrot
martedì 25 gennaio 2022
A che serve un presidente?
Con la grancassa di giornali e tivù (e inevitabili riverberi sui social) sta andando in onda l'elezione del presidente della repubblica. Si è partiti dalla "comica iniziale" dell'autocandidatura di Berlusconi per passare poi all'abituale toto-nomi con vecchi arnesi della politica affiancati a "personaggi della società civile" (in realtà legati anch'essi a doppio filo con la politica e gli affari che ci stanno dietro).
Per chi, come noi, desidera il passaggio a una reale democrazia dove a prendere le decisioni siano a turno "normali" cittadini e cittadine, questo ennesimo teatrino è del tutto insignificante. Non perché "tanto sono tutti uguali", ma semplicemente perché con l'attuale sistema di governo la politica nazionale è ormai ridotta a poche scelte di sottobosco utili solo a spostare tra i vari concorrenti locali fettine di potere elettorale. Per il resto, per le decisioni che contano, al posto della MasterCard della pubblicità, c'è la MasterFinanza dell'Europa che, quando vuole qualcosa, fa cadere i governi invisi manovrando come burattini gli utili idioti che non mancano mai, e poi spinge suasivamente il presidente della repubblica a imporre un nome che, toh, è sempre un "tecnico" proveniente dal mondo delle banche.
Perciò, chiunque finisca al Quirinale sarà solo l'ennesima obbediente marionetta di chi detiene davvero il potere. Ci interessa davvero se sarà un uomo, una donna, una persona "presentabile" o un cialtrone patentato? Come diceva il Poeta, "non ragioniam di lor, ma guarda e passa". In attesa di sistemi di governo migliori per i quali continueremo a batterci.
domenica 12 settembre 2021
Il primo passo
martedì 24 agosto 2021
Sognare insieme
"Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia", recita un proverbio africano.
L'idea, appena abbozzata ma già convinta, di risolvere i problemi della politica sostituendo il sorteggio alle elezioni mi è venuta più di dieci anni fa dopo aver letto sul libro delle elementari di mia figlia un trafiletto sulla Bulé nell'antica Grecia. L'ho subito pubblicizzata su un apposito blog. Sono poi andato per altre strade, cercando di cambiare qualcosa "militando" in una specie di movimento presto disciolto. Lì ho però incontrato Maila Nosiglia, insegnante, regista e autrice teatrale, anche lei stanca dell'inconcludenza della politica abituale e a sua volta convinta della bontà del sorteggio. C'è voluto qualche anno di ulteriori esperienze politiche, studio e confronto, per approdare alfine a questo blog e al saggio che raccoglie il risultato del nostro lavoro: "Democrazia davvero".
Strada facendo ci siamo imbattuti (per via libraria, a cominciare da David Van Reybrouck) in altre persone che condividevano il progetto dell'abolizione del sistema elettorale, dando maggiore realtà al nostro sogno.
Oggi scopriamo un ulteriore compagno di strada, Alessandro Vignozzi, che lui pure lavora da dieci anni all'idea, e geograficamente a pochissima distanza da noi (lui a Firenze, noi a Livorno). Come noi, ha raccolto in un saggio di circa 200 pagine le sue riflessioni e la sua proposta, arrivando per diversa via alla nostra stessa convinzione (la copertina l'avete vista in apertura del post. Il libro è in vendita su Amazon). Ci differenziano le modalità attraverso le quali pervenire al risultato del cambiamento. Vignozzi in pratica (seppur con maggiore cognizione di causa e opportune nonché rigorose regole di metodo e di strategia) invita a percorrere la strada del "partito di scopo" destinato a sciogliersi una volta raggiunto il risultato. A me sembra che la strada presenti diverse criticità, ma certo non maggiori di quella indicata nel nostro progetto, e forse con qualche probabilità in più di riuscire a coinvolgere persone e far trovare più rapidamente gambe alla proposta. Trovare un altro viaggiatore che percorre il nostro stesso cammino ci conferma nella certezza che saranno sempre di più, a ogni anno che passa, quelli che sceglieranno di sognare il nostro sogno. Perché, almeno al momento, non ci sono altre strade percorribili e altre vie d'uscita dai sempre più disgustosi e inconcludenti esiti del sistema governato dalle Aristocrazie Elettorali.
Marcello Toninelli
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